Intervista al nuovo Responsabile Attività di Base, tra passato e presente con un importante sguardo al futuro: cinque domande per i nostri lettori!
Ho iniziato ad allenare per puro caso sei anni fa una squadra di piccoli amici al Quadrifoglio, rispondendo ad una inaspettata chiamata di Gianmarco Galante. Dopo due anni con quel fantastico gruppo 2009, sono stato contattato con grande sorpresa dalla Rocca che al tempo decise di affidarmi il loro gruppo di Piccoli Amici 2010. Durante quell’annata mi chiesero anche di collaborare tramite alcune sostituzioni con il gruppo Primi Calci 2008. Fu davvero stimolante avere a che fare con due gruppi contemporaneamente così dall’anno successivo chiesi di allenare due squadre. Mi affidarono i Pulcini 2007 e i Pulcini 2008. Due gruppi splendidi con cui ho passato due anni davvero intensi e nei quali ho imparato moltissimo dai ragazzi e da tutti i mister con cui ho collaborato. Lo scorso anno causa impegni lavorativi non ho potuto allenare due gruppi e quindi sono passato ad allenare un nuovo gruppo 2008, stagione che purtroppo è durata poco a causa del Covid ma che in quei pochi mesi mi ha permesso di fare esperienze di ogni tipo in giro per il Veneto e ogni tanto anche fuori regione!
Gioco, Errore e Varietà delle proposte. Queste sono le tre cose che secondo me devono essere al centro di un programma dell’attività di base. Il gioco, da solo, insegna tutto ciò che è necessario ad un bambino per poter scendere in campo. L’errore è lo strumento insostituibile per permettere ad ogni ragazzo di crescere, sperimentare e apprendere. La varietà delle proposte è il mezzo tramite cui la società e i mister mettono in condizione ogni bambino di poter fare più esperienze possibili.
Come è stato il tuo approccio con il gruppo istruttori? Quali sono i momenti che preferisci nel rapportarti con loro?
Conoscevo più o meno tutto il gruppo istruttori, alcuni li ho affrontati come avversari in campo quando ancora giocavo, altri addirittura sono stati miei compagni di squadra. Tutti hanno fatto un grande percorso in questi anni. La crescita della società è sotto l’occhio di tutti e se c’è stata questa crescita lo si deve anche al grande lavoro svolto da tutti i mister. Non sono mancate in questi mesi le occasioni per sedersi ad un tavolo e parlare di quanto fatto per arrivare fin qui e di cosa potremo fare assieme in futuro. Io ho dato la mia disponibilità per un confronto ogni volta che lo riterranno necessario, non è mia intenzione vincolare il loro lavoro in alcun modo. Vedo più la figura del Responsabile come quella di un “vice allenatore” al quale chiedere un punto di vista differente. Non mancheranno poi durante l’anno degli incontri con figure esterne alla nostra società che ci aiuteranno a crescere mettendo a nostra disposizione le loro esperienze per aiutarci ancora di più nel nostro percorso di crescita.
Purtroppo questo particolare periodo storico pone dei vincoli che male si sposano con quelle che erano le nostre idee iniziali di condivisione e interazione tra gruppi. Come detto nelle riunioni di presentazione io non credo assolutamente nella selezione, anzi credo sia un grosso limite per la crescita dei ragazzi. Altro grosso limite è quello di lavorare costantemente sempre con lo stesso mister e sempre con gli stessi compagni, tutte cose che vanno contro il principio di varietà delle proposte di cui parlavamo prima. Per il momento purtroppo abbiamo dovuto congelare questa idea a causa del rigido protocollo Covid. La società ci ha formato nel migliore dei modi e tutti siamo a conoscenza dei rischi che si possono correre quindi abbiamo deciso di contingentare i gruppi per poter tenere sotto controllo al meglio ogni piccolo segnale di pericolo dovuto a questo Virus.
Per ACD Montagnana
Alberto Carpi
Responsabile Attività di Base